sabato 6 dicembre 2008

SANTORO E GLI ALTRI (NAUFRAGHI A VITA)


All'Isola, all'Isola! Come farebbe bene un po' d'Isola dei famosi a gente come Michele Santoro, Sandro Ruotolo, Piero Sansonetti, Norma Rangeri. Un po' d'Isola, madornale sfizio, per grattare via dalla loro dura scorza di combattenti qualche chilo di inutile ipocrisia e malriposta supponenza. Un po' d'Isola per lasciare tutti senza fiato, in silenzio, per una salutare pausa di riflessione.

L'unico modo, come suggerivano Fruttero & Lucentini, perché l'apodittico dubiti, il pontificante scenda dal pulpito, l'agitatore si sieda su una panchina, il gonfiato si sgonfi. Si discuteva ad «Annozero» (Raidue, giovedì, ore 21,10) d'Isola dei Famosi (con il titolo più demente dell'intera collezione: «L'Isola di Obama»), della vittoria «comunista» di Vladimir Luxuria, dell'oscenità del genere. Si discuteva e si mostravano immagini del programma non per ricavarne un qualche traino ma per denunciare la «pornografia dei sentimenti » (definizione di quello scoppiato di Wim Wenders, citata da Simona Santoro), per esercitare un po' di sana pedagogia del reality: per questo lo studio pullulava di norme, paragoni, rondò(lini): bisognava pur piantare dei paletti, segnali di spartitraffico, cavicchi di comportamento.

In Inghilterra, a fine '800, l'ex primo ministro Mr William Gladstone adescava le prostitute solo per adempiere alla pia missione di redimerle. Le cose più intelligenti della serata le ha dette Belen Rodriguez, almeno è stata sincera: c'è molta differenza tra la Rodriguez e la Granbassi che lascia l'Arma per apparire in tv? E c'è molta differenza strutturale tra il reality e i talk officiati da Simona Santoro? E alla vincitrice Luxuria non è mai venuto in mente che la sua sia stata una vittoria pilotata (dal punto di vista linguistico, sia chiaro) a fini di audience? Quando il Servitore del Popolo s'intrattiene sulla politica, spero dimostri un maggior livello di competenza dell'altra sera.

Aldo Grasso Corriere della Sera
06 dicembre 2008