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Il prossimo 26 gennaio lo Sri Lanka sceglierà il nuovo presidente con un anticipo di due anni rispetto alla naturale scadenza del mandato di Mahinda Rajapaksa. A fronteggiarsi sono due fra i protagonisti della guerra che nel 2009 ha messo fine alla resistenza dei Tamil: lo stesso Mahinda Rajapaksa, che aveva iniziato il suo mandato di Presidente con la promessa di eliminare con la forza militare ogni forma di ribellione, e il generale Sarath Fonseka (suo è il manifesto elettorale qui a fianco), il comandante in capo che ha sconfitto definitivamente i ribelli Tamil dopo decenni di guerra. Fonseka ha formato un’ampia coalizione (United National Front), della quale fa parte anche il partito marxista e altre fazioni che nel 2005 avevano appoggiato Rajapaksa.
Mahinda Rajapaska, 65 anni, capo dello Sri Lanka Freedom Party, e con una carriera politica iniziata quando aveva solamente 22 anni, risulta in questo momento, in base ai sondaggi, con un consenso quasi uguale a quello del suo avversario. A fare la differenza potrebbe essere la minoranza Tamil che rappresenta il 12% della popolazione srilankese.
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