venerdì 29 gennaio 2010
GUINEA: LE ELEZIONI RINVIATE A GIUGNO
Le elezioni presidenziali previste in Guinea per il 31 gennaio prossimo sono state ancora una volta posticipate. La Giunta militare che governa il paese dopo il colpo di Stato del 2008, che ha portato al potere il generale Moussa Dadis Camara, ha però annunciato che si terranno entro sei mesi. La dichiarazione è avvenuta sotto pressione degli investitori del paese africano, primo esportatore al mondo di bauxite, che hanno sollecitato da formazione di un Governo di Unità Nazionale in grado di condurre il paese verso la normalità con il ripristino dei principi costituzionali. La scorsa settimana la Giunta ha nominato primo ministro del governo di transizione Jean Marie Dore, leader dell’Unione per il progresso della Guinea (Union for the Progress of Guinea). Il generale Camara è ancora convalescente e fuori dal paese da quando è stato ferito durante un attentato il 3 dicembre scorso. I partiti dell’opposizione stanno chiedendo elezioni democratiche da quando Camara ha preso il potere innestando una crisi politica e destabilizzando il fragile equilibrio del Paese. La crisi si è intensificata quando le forze di sicurezza hanno ucciso più di 150 persone che partecipavano a una marcia a favore della democrazia lo scorso settembre, un massacro della cui responsabilità gli Stati Uniti hanno accusato lo stesso generale Camara. Il dissenso interno è ulteriormente cresciuto dopo questo incidente. L’Unione Europea ha imposto l’embargo nel paese, limitato i viaggi e chiuso i rapporti con quanti sono stati coinvolti nell’uccisione dei manifestanti. Anche il governo americano ha vietato i viaggi negli Usa ai membri della giunta militare e del governo.
Dopo più di un anno di regime militare, il generale Sekuba Konate ha detto che è giunto il momento che i militari ritornino alla loro funzione e collaborino con la popolazione sino alle nuove elezioni. Il generale ha detto poi che la missione delle forze armate è quella di difendere l’integrità della nazione, salvaguardare la democrazia e proteggere la popolazione. Konate ha preso il potere dopo l’attentato a Moussa Dadis Camara da parte dell’ex capo della guardia presidenziale secondo il quale Camara stava per incriminarlo per l’uccisione dei dimostranti durante la marcia dello scorso settembre. Si tratta quindi, quella che ha luogo in Guinea, di una faida interna tra militari. La nomina del civile Jean Marie Dore a Primo Ministro lascia sperare in una volontà di cambiamento soprattutto dopo che questi ha dichiarato che è indispensabile ridefinire i compiti e le funzioni delle forze armate del Paese. Organizzare le elezioni in sei mesi è una grande sfida logistica per uno dei paesi più poveri del mondo che ha bisogno del contributo economico delle autorità internazionali. Il capo dell’Unione delle Forze Democratiche (Union of Democratic Forces party) Bah ha dichiarato che il primo ministro dovrà superare numerose sfide per consentire al paese di ritornare in un sistema costituzionale.