sabato 16 gennaio 2010
CILE: VERSO LA PRESIDENZA A COLPI DI SPOT
I 13 punti che distanziavano il candidato presidente del Cile del centrosinistra (Concertacion) Edoardo Frei (67 anni) dall’avversario di destra, il multimilionario Sebastian Pinera, si sono ridotti, dal primo turno del 13 dicembre scorso al secondo turno che si terrà domani, a solamente 1,8. Le elezioni cilene di domani vedranno quindi, stante i sondaggi, i due candidati testa a testa in una battaglia a colpi di spot televisivi che nulla ha da invidiare a quelle di marca statunitense. Frei non ha mai smesso di accusare Pinera di star tentando di comprare la carica con la stessa facilità con la quale comprerebbe una cravatta di seta di 2 mila dollari. Pinera, personaggio discusso a causa dei suoi interessi economici nei media, nel calcio e nelle compagnie aeree, ha fatto la sua fortuna introducendo negli anni ’80 la carta di credito. Da qui il soprannome Mr. MasterCard con cui i suoi detrattori lo definiscono. La coalizione Concertation sta cercando in queste ore di convincere il 20 per cento di elettori indecisi (quelli che in sostanza avevano votato al primo turno il giovane Marco Enriquez Ominami, fuoriuscito dalla Concertacion e in netta rotta di collisione con Frei) rispolverando la contiguità di Pinera con l’ex dittatore Pinochet che, dal canto suo, insinua una somiglianza tra Frei e il comunista Fidel Castro. La borsa cilena dopo la vittoria al primo turno elettorale di Pinera aveva avuto un’impennata di 9,9 punti, così come il peso, la moneta argentina, si era rivalutata sul dollaro, a dimostrazione di come il sistema economico del paese guardi con interesse a un deciso cambio di guardia. “La mia storia di accademico e di imprenditore – ha detto Pinera nel suo ultimo comizio, - sono le migliori credenziali per fare di me un presidente della repubblica e, più vengo accusato per queste mie caratteristiche, più mi rafforzo”. In effetti, il ritorno di Frei alla presidenza della Repubblica, posizione che ha già occupato dal 1994 al 2000, è vista con diffidenza anche dai mercati internazionali che sperano in una maggiore liberalizzazione dell’economia dell’importante paese latinoamericano che, nei vent’anni di governo della Concertacion, ha visto crescere il tasso di povertà dal 14 al 39 per cento. Frei, che nel 2000 la lasciato la presidenza con un percentuale di gradimento del 28 per cento, in più basso mai raggiunto da un rappresentanti della Concertacion, è sostenuto con forza dalla presidente uscente Michelle Bachelet che denuncia il conflitto di interessi che si determinerebbe con presidente l’imprenditore Pinera. Quest’ultimo, laureato nell’Università di Harvard e circondato da prestigiosi consiglieri economici della Columbia University, ha più volte dichiarato che, se eletto, congelerà le azioni della sua linea aerea e che creerà una fondazione per il suo network Chilevision.
Il programma elettorale di Pinera parla di un aumento degli investimenti, la creazione di 1 milione di posti di lavoro attraverso un piano per la costruzione di infrastrutture tra cui le scuole, il taglio delle tasse per le piccole imprese e una maggiore efficienza dell’apparato pubblico.
Frei, dal canto suo, ribadisce la continuità con la presidenza della Bachelet e una particolare attenzione per le politiche sociali per la classe media
L'ultimo dibattito televisivo tra i due candidati FREI e PINERA
L'ultimo spot di FREI
La manifestazione di chiusura della campagna elettorale di FREI
L'ultimo spot di SEBASTIAN PINERA
SEBASTIAN PINERA balla Thriller sulla sua rete televisiva
La manifestazione di chiusura della campagna elettorale di PINERA
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