Il conte, sfiduciato ma fiducioso, esibisce sondaggi che lo danno per amato (!). E fa bene se il suo obiettivo è quello di candidarsi alla prossime elezioni regionali alla testa di un movimento autonomista friulanista che rispolveri l'orgoglio locale (comunque in netta maggioranza numerica rispetto a quello triestino). Tra l'altro, vista la malparata, potrebbe fare - uffa! ancora! - da manovratore per lanciare un/il suo/a alterego. La sua resistenza, a un osservatore acuto, è quindi tutt'altro che peregrina se si pensa che son tempi in cui di dimettersi non se ne parla proprio dal premier, al presidente della rai e giù giù sino al why not e su su sino al nostro nobiluomo. Gongola nel frattempo l'ex presidente della regione, friulano e carnico (gente del mondo, voi non potete nemmeno immaginare che mix esplosivo sia questo!) che vanta un credito (dice) nei confronti dell'ancore'sman. Tutto d'un pezzo e di vecchio stampo già organizza i "suoi uomini" affinchè corrano da consiglieri in regione e gli tirino
Ma vai a vedere che in questo profondo nord est alla fine sarà la nuova sinistra autonomista individualista ad avere la meglio?
E nella computa finale dei voti si collocherà tra le regioni rosse o tra quella azzurre? Oppure sarà un caso a sé? E DabliuVì che ha bisogno di cominciare a contare i propri successi che cosa farà? E l'uomo senza chierica può rinunciare a questa regione, comune, provincia? E se si voterà anche per le politiche?
Non è che le liste bloccate (primarie docent) tolgano molte castagne dal fuoco sia a destra che a manca? Al voto! Al voto!