venerdì 5 ottobre 2007

Il Centro di niente

Ho dei fondati sospetti per ritenere che la sindrome Sarkozy stia assalendo anche i politici di casa nostra siano essi di campagna che di città. L’idea è quella di imbarcare, nel prossimo giro, i più bravi (telegenici, furbacchioni, eleganti ma casual, casual ma eleganti, etero, metro, omo, donne, giovani, artisti…) a prescindere dall’originaria (!) collocazione politica. Per esempio la ministra Brambilla con DabliuVì avrebbe solo da guadagnarci (lui) ed è impensabile che un Cavaliere-o-chi-per-lui possa rinunciare a una Lucia Annunziata con le braghe di Donna Karan o, meglio ancora, a una misericordiosa Bindi sconfitta dall’ecumenismo del Campidoglio ma con un ritrovato cipiglio da redenta tra le braccia glabre del pio Bondi.
Se così stanno le cose da qui a un po’ uno potrebbe non capire più perché stare da una parte o dall’altra considerato che il centro potrebbe dilatarsi all’infinito e inghiottire tutto.
Questo è uno dei motivi per cui, anche nei micromondi, è meglio non dare niente per scontato. Oggi chi è qui, domani potrebbe essere là pur senza essersi mosso.
Ma attenzione. Ci sono, esistono, resistono - pur essendo in via di estinzione -, i cosiddetti zoccoli duri rappresentati da quelli che se vedono sulla barca di Della Valle (sinistra) la Santachè (destra) e Mastella (destra) vanno in confusione. E non capiscono e non potranno mai capire che ci facesse la Melandri (sinistra) a Malindi con Briatore (destra). E perché Rutelli (sinistra) stava in aereo con Mastella (de-nistra).
I “duri e puri” storicamente rafforzano gli estremi e i comici mentre, in mancanza di una soddisfacente segnaletica politica, i più guardano al Palazzo per seguire l’andamento delle nominations. Alla fine - si dicono (sbagliando) - , non resterà più nessuno.