mercoledì 13 febbraio 2008

POTOMAC E DINTORNI


Immagino l'ira di Hillary affondata nel Potomac: liti strepitose con i collaboratori, spin doctor, campaign manager, media assistant e chi più ne ha più ne metta. La sconfitta non è nel suo Dna e la colpa è necessariamente degli altri. Per conferma leggere la sua autobiografia "Living History".

La marcia trionfante di Obama non può non gasare DabliuVì il cui rimpianto è di non essere abbastanza nero da rappresentare una minoranza che rivendica i suoi diritti. Vedremo.

Certamente la nostra esterofilia condizionerà l'avanzata del Pd. Non c'è dubbio che c'è chi pensa che il voto al Pd equivalga a un voto a Barack.
Ritorno alla mia vecchia idea di far votare tutto il mondo per i candidati americani. E non se ne parli più.

Sarkò, al fianco del quale la Brunì resterà sino alla morte (lo farei anch'io) dovrebbe calare un asso che ne faccia un antagonista europeo dell'avanzata (mediatica) americana. A quel punto Berlusconi potrebbe utilizzarlo per la sua campagna elettorale compensando così il delirio italiano filousademocratico.