mercoledì 9 dicembre 2009

TEMPI DURI PER IL ROMENO BASESCU


Con il 50,33 per cento dei voti Traian Basescu è stato rieletto presidente della Romania mentre lo sfidante Mirces Geoana si è fermato al 49,66 per cento. Più esattamente, Basescu ha ottenuto 5.275.808 voti e il comunista Geoana 5.205.760. Nei circa 70 mila voti di differenza pesano quelli dei 148 mila romeni residenti all’estero di cui più di tre quarti hanno votato per Basescu. Lo stretto margine di differenza spiega come nel paese appena entrato nella UE sia in atto una sorta di scisma politico che rende difficile l’attuazione delle riforme. I Socialdemocratici (Psd) sono al primo posto con meno di un punto di vantaggio sui Democratici Liberali (Pdl), ma hanno tre seggi in meno in Parlamento (166 contro 163). I sostenitori di Geoana hanno denunciato brogli e compravendita di voti mentre gli osservatori internazionali intendono rivalutare le irregolarità registrate durante il ballottaggio di cui almeno 194 denunciate alla polizia. Il voto di domenica scorsa è stato uno dei più importanti dopo la rimozione del dittatore Nicolae Ceausescu e la sua uccisione venti anni fa. La speranza del nuovo governo è di poter dialogare nuovamente con il Fondo Monetario Internazionale e ottenere i 20 milioni di euro congelati in attesa di una più chiara situazione politica in un Paese che è stato dichiarato il più povero e corrotto dell’Unione europea. Non sarà facile comunque per Basescu formare un nuovo governo con quegli stessi partiti con i quali nel corso dei suoi cinque anni di presidenza si è più volte scontrato proprio sul tema delle misure anti corruzione.

Geoana, dal canto suo, si è detto non intenzionato a collaborare con Basescu e con i suoi alleati del centrodestra, i Democratici Liberali, sostenendo che il partito socialdemocratico e quello Liberale, il terzo in ordine di grandezza, continueranno a lavorare assieme contro la coalizione di destra che si è formata prima delle elezioni.

La situazione politica ed economica della Romania, proprio a causa alle elezioni vinte di stretta misura da Basescu, non sarà facilmente risolvibile e c’è grande attesa per capire quali strumenti dovranno essere adottati, a livello internazionale, per restituire stabilità al paese balcanico.

Il nuovo Parlamento dovrà insediarsi il 13 dicembre mentre il presidente ha 20 giorni di tempo per dare l'incarico a formare il nuovo Governo


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