domenica 22 luglio 2007

IL MESTIERE DELLA POLITICA

Il sindaco di Roma tra i vari strumenti di promozione ha utilizzato anche un discorso sulla politica. Lungo, lunghissimo e pieno di buon senso. A ispirarlo è stato in gran parte il mitico Max Weber con il suo libricino (è, a sua volta, il testo di una lezione) "La politica come professione". Assolutamente da leggere per l'impressionante attualità. E a proposito di attualità di questo tema, sto pensando a quante ragazze o ragazzi ho incontrato in diversi corsi di formazione politica che vi hanno partecipato con in chiaro intendimento di capire se questo è un mestiere che vale o meno la pena svolgere. Nessuno scandalo, per carità! In Italia il cosiddetto ricambio generazionale è là da venire e allora è ovvio che i giovani, tra tanto precariato, vedano nella politica un possibile sbocco professionale. Non so bene che atteggiamento tenere davanti a questo fenomeno. Talvolta mi scandalizzo, altre volte mi sembra del tutto normale. Certo è che l'idea di candidarsi da qualche parte e poi magari finire al parlamento o in qualche ben remunerato consiglio di amministrazione è piuttosto allettante. E me lo dimostrano alcuni genitori che buttano là l'idea oppure dei ragazzi che mi chiedono quali siano le chiavi di accesso a quel mondo che il minimo garantito non lo nega a nessuno.
Ci sono anche dei ragazzi sveglissimi. Li scopro subito. Sono quelli che fanno più domande, che mi mandano le mail per dirmi che grazie a me hanno capito tutto (le mandano ovviamente a tutti i docenti), che, a poco più di vent'anni, mi fanno avere curricula degni di un amministratore delegato o di un segretario di partito a fine carriera. Hanno capito che la politica E' una professione.
Ciò che mi stupisce di più è che non prendono mai una posizione precisa. Aspettano che gli equilibri siano definiti e che si capisca da che parte sta il vincitore. E' un cinismo giovanile il loro che li fà schierare dalla parte in cui vedono una precisa convenienza per il loro futuro. Mi intriga la loro furbizia. Si infarciscono di corsi per infarcire il loro CV eppoi, se qualcuno gli dà la possibilità, eccoli lì ad utilizzare la politica come fosse un'agenzia di lavoro temporaneo.
E' il loro essere giovani che li rende così? E i politici in carica quando erano giovani erano forse diversi?
L'arte dello slalom ideologico i ragazzi la conoscono meglio di molti vecchi marpioni (o marpione) della politica. Ne deduco che abbiano capito che i partiti sono semplicemente degli strumenti e che l'obiettivo è la gestione del potere. Il che significa anche afflusso, diretto o indiretto, di denaro.
Brrrr.......bravi!