martedì 17 luglio 2007

BONINO

Esattamente un mese fa mi sono imbattuta, nell'edicola del settore partenze nazionali dell'aeroporto di Fiumicino, in Emma Bonino ministro della Repubblica e protagonista, a suo tempo, di una clamorosa campagna elettorale. Ha comprato tre riviste di cucina, ha pagato e si è dispersa tra la gente. Nessuno l'ha salutata. Nessuno le ha rivolto un sorriso. Nessuno le ha fatto un cenno dal quale si potesse dedurre che era stata riconosciuta in quanto personaggio pubblico con un'importante storia politica alle spalle e un presente piuttosto significativo. Mi chiedo quale reazione possa produrre in un politico questo tipo di solitudine che lo isola da chi dovrebbe essere (l'elettore) il suo referente naturale. Vent'anni fa il passaggio di un qualsiasi De Michelis avrebbe prodotto folle ammiccanti e festanti. Che sia un effetto dell'antipolitica? Se Emma Bonino passa inosservata che cosa succede agli altri ministri di questo governo? Vengono presi per tassinari? Gli si chiede quanto viene un panino con rucola? E tutta questa buffa situazione non è forse sintomo di una complessiva indifferenza nei confronti della cosiddetta autorità che, viste le cose, non è più autorevole? E allora, dice la gente, perchè quello che sembra un tassinaro guadagna 20 mila euro al mese e viaggia gratis mentre io non riesco a pagare il mutuo?
E così il populismo si fa fiction e la fiction - come è noto -, passando in televisione diventa realtà.