lunedì 30 marzo 2009
Dukanovic vince le elezioni in Montenegro
I quasi 500 mila elettori montenegrini hanno fatto oggi una scelta chiara consegnando una ampia maggioranza assoluta alla coalizione guidata dal Partito socialista democratico di Milo Djukanovic, premier uscente, padre della pacifica indipendenza dalla Serbia del 2006 e vero uomo forte del piccolo Paese adriatico da quasi un ventennio.
La coalizione 'Per un Montenegro europeo' dominata dal partito di Djukanovic ha conquistato secondo gli exit poll, il 51,1% dei voti (il margine di errore è considerato al massimo dell'1%). I seggi ottenuti dovrebbero essere 49 su un totale di 81, quindi assai più dei 41 che Djukanovic già controllava nella precedente legislatura. Djukanovi si è già dichiarato vincitore, visto che il distacco dagli avversari è abissale: 16& per il principale partito di opposizione, il Partito popolare socialista, e il 9% per Nuova democrazia serba (i partiti in lizza in tutto erano 16).
Si tratta di un consenso largamente sufficiente non solo a governare da solo ma anche a traghettare la più piccola delle repubbliche ex jugoslave verso l'Unione europea. Quello di oggi appare in effetti come un 'euro-voto', visto che Djukanovic ha presentato domanda di adesione all'Ue nel dicembre scorso, ottenendo la promessa dalla presidenza di turno ceca dell'Ue di accelerare il processo di integrazione osteggiato invece dalla Germania e dall'Olanda. L'Italia, secondo partner commerciale del Montenegro dopo la Serbia, è invece favorevole ad una rimozione degli ostacoli che rallentano la marcia di avvicinamento a Bruxelles. Nel corso del comizio conclusivo di venerdì scorso, Djukanovic ha detto che la sua coalizione "combatterà la crisi e proteggerà l'economia nazionale, salvaguardando imprese e pensioni".
L'economia montenegrina, e specialmente il settore del turismo, ha avuto una crescita costante dal 2004, aumentata dopo l'indipendenza dalla Serbia nel 2006, ma rischia come molti altri Paesi balcanici una possibile recessione nel 2009.
I risultati elettorali rivelano che la maggioranza dei montenegrini ritiene che l'impegno di Djukanovic ad ottenere l'adesione all'Unione europea sia il migliore antidoto alla crisi economica. Dopo l'indipendenza e le elezioni del 2006, i partiti politici avevano concordato di tenere una nuova tornata elettorale alla fine del 2009 ma il governo ha deciso di anticipare il voto, sostenendo che il cammino verso l'Ue richiede un parlamento ed un esecutivo nel pieno delle funzioni.