martedì 31 marzo 2009
ALLE EUROPEE FRANCESCHINI SE NE STA A CASA
Il Cav, astutamente e come sempre, sarà capolista nelle circoscrizioni elettorali per le europee. Franceschini, lìder minimum benedetto da D'Alema (attenzione!!!), denuncia il trucchetto e l'inganno sostenendo, opportunamente, che lui non si prestererà a questa scorciatoia. Opportunamente, perchè il confronto tra i due avvantaggerebbe immensamente il Cav che non vede l'ora di avventarsi contro il neosegretario squadernando il suo collaudato plot anticomunista che, a ben vedere, ancora funziona pur facendo inorridire il politologisti di ogni ordine e grado di parentela.
Per prevenire il danno franciS(mall) lo invita al confronto contando sul fatto che - sollecitato - il Cav si defili (memorabili le eloquenti poltrone vuote disseminate nel corso della sua reggenza).
Cui prodest?
Certamente non al Pd che continua a disprezzare la personalizzazione della politica a personalizzazione avvenuta. Il Cs può contrastare l'inamovibile Cav solamente contrapponendogli una personalità politica altrettanto forte perchè, giova ricordarlo agli smemorati, in un sistema bipolare (e adesso quasi bipartitico) la differenza la fà quel famoso centro dal quale gli elettori vanno e vengono a seconda che si sentono sedotti o abbandonati.
Và da sè che anche la seduzione non è nelle corde del Pd nonostante una consigliera provinciale di provincia abbia dimostrato che stare sulla scena mediatica vale più di mille dichiarazioni di principio. Tutto ciò per dire che in politica bisogna adeguarsi all'avversario giocando sul suo stesso campo perchè la demonizzazione (attività piuttosto praticata dalle sezioni alle segreterie Pd) lo santifica agli occhi dei suoi seguaci e marca nettamente il confine tra schieramenti escludendo definitivamente l'agognato e agognabile centro.
Cercasi leader disperatamente.
Per prevenire il danno franciS(mall) lo invita al confronto contando sul fatto che - sollecitato - il Cav si defili (memorabili le eloquenti poltrone vuote disseminate nel corso della sua reggenza).
Cui prodest?
Certamente non al Pd che continua a disprezzare la personalizzazione della politica a personalizzazione avvenuta. Il Cs può contrastare l'inamovibile Cav solamente contrapponendogli una personalità politica altrettanto forte perchè, giova ricordarlo agli smemorati, in un sistema bipolare (e adesso quasi bipartitico) la differenza la fà quel famoso centro dal quale gli elettori vanno e vengono a seconda che si sentono sedotti o abbandonati.
Và da sè che anche la seduzione non è nelle corde del Pd nonostante una consigliera provinciale di provincia abbia dimostrato che stare sulla scena mediatica vale più di mille dichiarazioni di principio. Tutto ciò per dire che in politica bisogna adeguarsi all'avversario giocando sul suo stesso campo perchè la demonizzazione (attività piuttosto praticata dalle sezioni alle segreterie Pd) lo santifica agli occhi dei suoi seguaci e marca nettamente il confine tra schieramenti escludendo definitivamente l'agognato e agognabile centro.
Cercasi leader disperatamente.