giovedì 8 aprile 2010
Sri Lanka: al voto con terrore
In un clima a dir poco arroventato si vota oggi in Sri Lanka dalle 7 alle 16 (ora locale) nelle prime elezioni parlamentari dopo la sanguinosa guerra civile che ha contrapposto per 26 anni le truppe governative ai separatisti del Tamil Tiger e che si è conclusa nel maggio dello scorso anno.
Nel paese sono stati aperti 11.098 seggi nei quali stanno lavorando 123 mila scrutinatori. Oltre 70 mila poliziotti e militari sono impegnati nel garantire l’ordine pubblico. Il presidente Mahinda Rajapaksa aveva sciolto il parlamento lo scorso febbraio dopo la sua vittoria alle elezioni presidenziali del 26 gennaio in cui aveva battuto con 1 milione 8 mila voti (così come è raccontato in un apposito post) l’ex capo dell’esercito Sarath Fonseka attualmente in carcere con l’accusa di corruzione e tentata insurrezione e in attesa di essere giudicato dalla corte marziale.
I candidati al parlamento sono complessivamente 7.620 suddivisi tra 36 partiti e 10 movimenti indipendenti
Gli elettori sono oltre 14 milioni e le previsioni dicono che l’Alleanza United People’s Freedom Alliance (UPFA) che fa capo al presidente in carica dovrebbe vincere i due terzi della maggioranza necessari per avviare le riforme costituzionali.
Le conseguenze della guerra civile sono ben visibili nell’isola in cui la situazione economica è gravissima e dove migliaia di persone vivono ancora nei campi- profughi.
La campagna elettorale è stata contrassegnata da innumerevoli scontri, di cui alcuni a fuoco. Ulteriori polemiche si sono scatenate in questi giorni a causa del mancato rispetto della data di chiusura della campagna elettorale (lunedì scorso a mezzanotte) da parte di alcuni candidati che hanno continuano a tenere comizi in luoghi pubblici e che si sono rifiutati di rimuovere i loro manifesti.
Non più tardi di ieri notte il principale partito d’opposizione United National Party (UNP) ha accusato il governo di aver utilizzato automezzi ed edifici pubblici per fare campagna elettorale e di aver costretto la stampa a sostenere unicamente il partito del presidente in carica bloccando le testate indipendenti e facendo rapire i giornalisti oppositori del governo
Il sistema elettorale dello Sri Lanka è a rappresentanza proporzionale e vengono eletti al parlamento i candidati che hanno ottenuto la maggioranza dei voti e quindi delle preferenze. E’ proprio la lotta per le preferenze che ha determinato numerosi scontri tra candidati dello stesso partito. Si è trattato di scontri fisici che hanno causato 51 feriti mentre sono circa 72 le persone finite in ospedale a causa della tensione creata dal clima elettorale. Le autorità del paese hanno dichiarato che da martedì a oggi ci siano stati circa 279 incidenti in uno dei quali è stata uccisa una persona.
Gli osservatori ritengono che le minoranze Tamil e Musulmane che si trovano nel nord e nell’est del paese possano influenzare il voto soprattutto nei collegi in cui nelle elezioni presidenziali aveva ottenuto la maggioranza dei voti il generale Fonseka.
La sfida del presidente in carica è di vincere con larga maggioranza nel sud del paese per compensare i voti delle aree abitate dalle minoranze.