domenica 27 gennaio 2008

Politics&theCountry


Antefatto. Un tizio, che è pure serio e intelligente, mi ha lasciato intendere che, a suo dire, questo blog sfugge a una valutazione professionale su ciò che faccio, penso ecc. ecc. Siccome questa cosa me l'ha detta/insinuata al telefono mentre mi stavo laccando le unghie dei piedi (attività, ahimè, sovente relegata da alcune sciagurate ai soli mesi estivi quasi i piedi non fossero visibili - a se stesse - per tutto l'anno) costringendomi a fingere di star concionando sul tema della marginalità in politica, mi sono guardata bene dall'approfondirla lì per lì. Comunque sia, una delle cose che il tizio mi ha chiesto è se intendo continuare a fare la Samantha. Per chi non lo sapesse Samantha è una delle quattro protagoniste di Sex&TheCity, Kim Catrall nella vita. Il personaggio che interpreta è quello di una pierre con una visione piuttosto liberale della vita e del mondo e con una certa propensione per i feticci del consumismo femminile (scarpe e accessori genericamente intesi). A ben pensarci fare la Samantha (ah ah ah) in un contesto politico/intellettuale mi pare un bel modo per giocare con una materia ancora zeppa di tabù dove le donne, a proposito di marginalità, non hanno la possibilità di caversela un granchè bene. Il perchè e il percò lo sanno le mie allieve dei corsi di formazione/comunicazione politica e, i volonterosi, lo possono scoprire anche da queste pagine vaganti, sbirciando di qua e di là. Vorrei scrivere un libricino che si intitoli La Sdrammatizzazione della Politica per dimostrare che, a ben vedere, la sacralità che ancora la circonda potrebbe venir meno semplicemente infilando uno stiletto nelle carni giuste. Da questo pseudo ragionamento si può dedurre che questo spazio ha una funzione giocosa con delle punte (ahi ahi!) di approfondimento saltuarie e dettate dal semplice desiderio di esprimere un modo di sentire che improvvisamente ha un urgente bisogno di manifestarsi. Il Tizio che mi ha colta con lo Chanel n. 19 tra/sulle le dita
mi ha detto che la mia leggerezza da blogger potrebbe compromettere la percezione della mia professionalità. Ma và là!