venerdì 28 settembre 2007
CHI VINCE PAGA
Il centrosinistra ha vinto le elezioni a causa di Berlusconi. Gli elettori incerti, vagolanti, vaganti, quelli che, come si diceva, "diberlusconinonsenepuòpiù", hanno votato contro (si vota SEMPRE contro) lo stile semiglamour, quasi grezzo, di un leader con la bandana, il Billionaire, le ville quà e là, i menestrelli ecc. ecc. Bene. Questi votanti barcollanti castigano il ricco arricchito e passano dall'altra parte (precedendo la modalità trasversale - così trendy! - dello stesso Sarkozy). Che cosa si aspettavano questi (numerosi e determinanti) elettori moraleggianti? Certamente una maggiore moralità, coesione, serietà (mmmmmhhh, forse mi sono fatta prendere la mano), in una parola, una comunicazione più autorevole (niente soubrette, niente mogli sull'orlo di una crisi di nervi....).
In fondo non ci voleva molto e le richieste erano modeste. Invece. Invece il centro sinistra ha messo in campo le migliori gaffes della storia. Il leader non parla ma farfuglia, chi dovrebbe parlare per lui si perde nei viali di periferia come un lapo qualsiasi, la firts lady non brilla per charme (sia pur moderato), nessuno in realtà brilla, si trattano banche, si veleggia sulle barche proprie e altrui, si ritualizza il potere senza conferirgli autorevolezza, si sghignazza, si aumentano le scorte, si sgomma, si accendono i lampeggianti, si prendono gli aerei di stato e chi più ne ha più ne metta. Se questo style's life poteva risultare ovvio per il centrodestra, appare ben più difficile da accettare per una formazione che ha portato in parlamento girotondini, no global, diversi e uguali (più uguali).
Che cosa succede quindi? Che mentre gli elettori che comunque avrebbero votato a sinistra non fanno una piega o quasi (per loro l'obiettivo era di essere al governo e questi sono dettagli stilistici irrilevanti) quella massa determinante di incerti, swingers, delusi cronici ecc. ecc., assistono a una rappresentazione della politica che non coincide con quelle che erano le loro aspettative e con le motivazioni che li avevano indotti a votare "contro Berlusconi". Questi elettori scoprono che tra la bandana di Berlusconi e i lifting di ministri attuali non c'è alcuna differenza. Anzi. Se Berlusconi tutto sommato era ovvio che si trapiantasse i capelli, non è altrettanto ovvio che un ministro di questo governo si faccia il lifting. Se era naturale che i gaudenti ministri del centrodestra scorazzassero per i mari e i cieli nello sfarzo e nel lusso, non è naturale che lo facciano questi ministri. Se quelli erano teledipendenti e adoranti dei salotti siano essi televisivi o mondani, questi non possono esserlo perchè in questo modo tradiscono una percezione di quella che dovrebbe essere la cosiddetta sinistra alla quale, in questo frangente, si era chiesto un cambio di stile. I rubinetti d'oro di Berlusconi sono biasimevoli ma, perquegli elettori, ancor più bisimevoli sono i ministri che trattano affari più che d'oro. E in questa situazione non si salva nessuno. Nemmeno, ad esempio, Veltroni che evita di piagnucolare in televisione ma che razzola sui tappetti rossi con Sharon Stone. Tasse sì e tasse no in questo paese è un argomento che infiamma i sinistri aggiudicati, quelli che comunque stanno in quell'area politica. Gli altri, i determinanti, giudicano sulla base di ciò che vedono e sentono. E non basta che la sinistra scopra, ad esempio la sicurezza, per tranquilizzarli. E' lo stile di governo che è sbagliato. Mah! Parole al vento.
In fondo non ci voleva molto e le richieste erano modeste. Invece. Invece il centro sinistra ha messo in campo le migliori gaffes della storia. Il leader non parla ma farfuglia, chi dovrebbe parlare per lui si perde nei viali di periferia come un lapo qualsiasi, la firts lady non brilla per charme (sia pur moderato), nessuno in realtà brilla, si trattano banche, si veleggia sulle barche proprie e altrui, si ritualizza il potere senza conferirgli autorevolezza, si sghignazza, si aumentano le scorte, si sgomma, si accendono i lampeggianti, si prendono gli aerei di stato e chi più ne ha più ne metta. Se questo style's life poteva risultare ovvio per il centrodestra, appare ben più difficile da accettare per una formazione che ha portato in parlamento girotondini, no global, diversi e uguali (più uguali).
Che cosa succede quindi? Che mentre gli elettori che comunque avrebbero votato a sinistra non fanno una piega o quasi (per loro l'obiettivo era di essere al governo e questi sono dettagli stilistici irrilevanti) quella massa determinante di incerti, swingers, delusi cronici ecc. ecc., assistono a una rappresentazione della politica che non coincide con quelle che erano le loro aspettative e con le motivazioni che li avevano indotti a votare "contro Berlusconi". Questi elettori scoprono che tra la bandana di Berlusconi e i lifting di ministri attuali non c'è alcuna differenza. Anzi. Se Berlusconi tutto sommato era ovvio che si trapiantasse i capelli, non è altrettanto ovvio che un ministro di questo governo si faccia il lifting. Se era naturale che i gaudenti ministri del centrodestra scorazzassero per i mari e i cieli nello sfarzo e nel lusso, non è naturale che lo facciano questi ministri. Se quelli erano teledipendenti e adoranti dei salotti siano essi televisivi o mondani, questi non possono esserlo perchè in questo modo tradiscono una percezione di quella che dovrebbe essere la cosiddetta sinistra alla quale, in questo frangente, si era chiesto un cambio di stile. I rubinetti d'oro di Berlusconi sono biasimevoli ma, perquegli elettori, ancor più bisimevoli sono i ministri che trattano affari più che d'oro. E in questa situazione non si salva nessuno. Nemmeno, ad esempio, Veltroni che evita di piagnucolare in televisione ma che razzola sui tappetti rossi con Sharon Stone. Tasse sì e tasse no in questo paese è un argomento che infiamma i sinistri aggiudicati, quelli che comunque stanno in quell'area politica. Gli altri, i determinanti, giudicano sulla base di ciò che vedono e sentono. E non basta che la sinistra scopra, ad esempio la sicurezza, per tranquilizzarli. E' lo stile di governo che è sbagliato. Mah! Parole al vento.