giovedì 9 agosto 2007

DONNE DA BUTTARE

Please, date un'occhiata alla pagina pubblicitaria, qui a fianco, apparsa sui maggiori rotocalchi italiani. Osservate bene il claim, l'immagine, il nome del committente. Nel caso in cui non si capisse bene, spiego.
Il committente è l'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato e il Consorzio Nazionale Lotterie (che fa capo al Ministero dell'Economia e della Finanza). L'agenzia che ha realizzato la campagna è Young Rubicam.
L'obiettivo è la promozione del Gratta e Vinci "MegaMiliardario" e, non casualmente, il testo che si legge è Tenta la fortuna al MegaMiliardario, il Gratta e Vinci che ti fa vincere fino a 1.000.000 di euro.
Noi sappiamo che, grossolanalmente, si può dire che un milione di euro equivale più o meno a due miliardi di vecchie lire. Il che significa, per i creativi della Y&R, che vincendo questa cifra si diventa megamilardari e infatti troviamo un testo che recita esattamente così:
Vincere al Magamilardario.
Il sistema più semplice per arricchirsi.
Senza sacrifici.
E qui, anche chi moralista o bacchettone non è, potrebbe aprire un bel dibattito che vaga dal buon gusto e che arriva fino al relativismo etico.
In mezzo ci sono tutta una serie di valutazioni strettamente connesse alla comunicazione in generale e alla sua funzione in particolare. Ma lasciamo perdere anche questo, sia pur a malincuore (ci torneremo, altrochè ci torneremo!), e passiamo all'immagine che supporta questi sublimi testi.
L'obiettivo della Y&R (che tra l'altro potrebbe sostenere che si tratta di un messaggio ironico, conosco il genere) è quello di visualizzare il concetto di megamiliardario o, meglio, di quella che è la vita di uno (una) che dispone di un ragionevole gruzzolo ottenuto senza sacrifici e con una semplice grattatina. Prego, osservate bene questa foto e il contesto che circonda i protagonisti.
Che dire dello sfondo? Un caminetto, stucchi, specchi e una poltrona su un tappeto con le frangie spelacchiate. Potrebbe essere la stanza di un albergo con troppe pretese, più facilmente quella di una casa dove è appena approdato, senza sacrificio, un miliardo tondo tondo di euro.
Ma il messaggio forte è lasciato ai due personaggi. Qui non c'è dettaglio che possa essere lasciato al caso. C'è una vecchia "lei", una specie di Patti Pravo tra trent'anni, che indossa una mise en soie bordata di finto ermellino con collana e bracciali di perle (of course), lungo bocchino (!). Decoltè attempato, gambe cellulitiche, pelle nobotox, capelli sfibrati e scarmigliati. Una vera principessa di bordello che ha agguantato (grazie alla grattatina?) un giovanotto che (ironicamente? Mah!) sta alle sue spalle vestito - en pendant - all'Upim dalla testa i piedi. Si presume - malignità delle malignità -, che i due si trovino in una camera da letto piuttosto kitsch.
La domanda da porsi, così, per puro diletto, è: chi dei due si è arricchito senza sacrifici?
Se è il lui, aleggia il vago sospetto di una certa perversione se, invece di rimorchiare una potenziale valletta, si è messo in camicia di rayon per l'amica di sua nonna. Se invece è lei ad essersi l'arricchita nel sistema più semplice, il messaggio è che questo le ha dato la possibilità di portarsi a casa (o in albergo e comunque in una stanza con un camino con i relativi attrezzi decisamente sottodimensionati e certamente in offerta alla Lidl) un prestante giovinotto.
Qui, occupandomi di comunicazione, potrei aprire un altro dibattito sul target ma, per decenza, glisso.
Comunque sia, non c'è niente ma niente di divertente ed io, come donna, mi sono sentita e mi sento profondamente offesa.