lunedì 11 giugno 2007

Signori politici/democratici del nord, questo è un appello. Rispondete alla lettera che Luigi La Spina vi ha mandato,democraticamente in ordine alfabetico, dalle pagine della felpatissima Stampa della juve. Vi prego, dategli retta e fondate subito, anzi, fatevi promotori – per carità, meglio non ficcarsi troppo in questi pasticci – del partito democratico del nord. Già la vedo la Creatura plasmata dai vostri ideali. Non sottraete a noi, elettori anarchici e precari, la gioia di vedervi tutti assieme mentre partorite il Macrodemopartito del Nord, con la d minuscola, comme il faut. La Spina ha chiamato all’appello per prima la Bresso, la governatora del Piemonte che vuole fare, già che c’è, anche la pluriregione con la Liguria e che i valdostani, con quei casini che hanno fatto a Cogne, si annettano pure alla savoia. Voglio vedere la foto dei padri fondatori dell’MdN, magari sui gradini del museo egizio di Torino messo imprudentemente (il sito pare sia sfortunatissimo) a disposizione dal mite Chiamparino che ancora si arrabatta per far pagare i fornitori dell’olimpiade della neve più a bassa quota della storia e affidata a quelli senza erre per censo. E tra i potenziali padri fondatori, l’editorialista con la Punto ci ha messo pure il Illy che non sappiamo come se la caverebbe con la Marta Vincenzi a cui basterebbe una bandana per farne un’icona vietcong. E’ tosta la donna, cresciuta nelle sezioni del pci dei carrugi, flirta con i camalli che è una meraviglia e ha un debole per i pankabestia. Anche Cacciari, il cui salotto sembra la Feltrinelli con un vaso di Venini (grrrrr…invidia!) potrebbe avere qualche difficoltà a discettare di Weber (Max) con il ruvido Penati piombato nello scicchissimo corso Monforte a Milano direttamente da Sesto, quella che dalla Bovisa in poi chiamano da sempre la Stalingrado della Lombardia. Ci sarebbero delle incompatibilità di carattere, di status, di tappezzeria, ma volete mettere con quel pastrocchio che dovrebbe nascere, ahinoi!, sotto il segno della Bilancia e gli occhi di Veltroni? Al Colle! Al Colle!