martedì 10 febbraio 2009

GLI AYATOLLAH VATICANI: CRISTIANI?




Cristiani? "Assassini, assassini", strepitano in Senato l´ex(?) neofascista Maurizio Gasparri ("è un irresponsabile che dovrebbe imparare a tacere!" Firmato Gianfranco Fini) e l´ex intellettuale (?) radicale Gaetano Quagliariello. Sono i più feroci urlatori di un folto gruppo di cardinali talebaneggianti, statisti moraleggianti, beghine fanatizzate, parlamentari fiancheggianti, anti-satanisti assatanati, medici sproloquianti e giuristi indaganti... Se ne sono visti di tutti i colori nella gara a chi la sparasse più grossa contro la pietas di Beppino Englaro ("Beppino Boia!"), ed a chi usasse espressioni più truculente - assassino, nazista - contro chiunque avesse idee diverse dagli ayatollah vaticani. Cristiani?
Sarà difficile archiviare la spietatezza, l´intolleranza e la volgarità con cui l´armata sanfedista ha accompagnato il dramma di Eluana. Cristiani? Alla sua testa cardinali e vescovi di rango: Camillo Ruini, potente presidente emerito della CEI, "E´ un omicidio"; Angelo Bagnasco, suo successore, "Eluana ha cominciato il cammino forzato verso la morte"; Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna, "Una giovane donna è diventata il segno di contraddizione fra una cultura della morte ed una cultura della vita"; Javier Lozano Barragan, ministro della sanità della Santa Sede, "Fermate quella mano assassina"; Agostino Vallini, cardinal vicario di Roma, "Non prevalga la cultura della morte"; Rino Fisichella, potenza emergente, "Una sentenza che manda a morte"; e Pietro Brolio, arcivescovo di Udine, "Per definire quello che state facendo c´è una sola parola, omicidio".
Cristiani? Se la lingua dei porporati non è lieve, non scherza la schiera dei politici sintonici con il Vaticano. All´avanguardia il variegato gruppo dell´invettiva: il cattolico popolare Carlo Giovanardi, "Non si può spegnere una vita con un omicidio amministrativo", il causidico sottosegretario di Alleanza nazionale, Alfredo Mantovano, "E´ la prima condanna a morte in Italia dal 1948", il governatore della Lombardia, "L´Italia non poteva permettere che una persona fosse mandata a morte al di là della sua volontà", e il democristiano residuale, Gianfranco Rotondi, "Non potevamo non reagire di fronte all´introduzione surrettizia dell´eutanasia". Politici tutti plaudenti al "coraggio del presidente del consiglio Silvio Berlusconi" (Formigoni).
Cristiani? Incoraggiati dagli epiteti d´alto bordo, anche il popolo in strada si sentiva autorizzato a scatenarsi: "Mobilitazione. Gruppi cattolici all´ospedale, alcuni si gettano sul cofano dell´ambulanza. Pane acqua, rosari: veglie e proteste"..."il consigliere comunale An Zamperini viene bloccato da due poliziotti e invitato a presentarsi in questura": su un cartello si legge "Hitler ha ucciso 60 mila disabili, 80 mila malati mentali e 6 milioni di ebrei". Radio Maria gli dà sotto: "Fermiamo i barbari assassini", "Il Maligno parla attraverso esperti, medici, giornalisti. Poche persone sono libere. Molte sono schiave di Satana", e il suo raffinato direttore, padre Fanzaga, commenta "Stiamo accoppando un disabile, tutto il resto è del maligno... satana vuole costruire l´inferno su questa terra". Sul Web Sabrina scrive "Il silenzio ci rende complici del boia: dobbiamo fermarlo", Giampaolo insiste "Magistrati laicisti e criminali: acqua, dovete dare acqua", Alice protesta "Non potete lasciarla morire così, in questo modo orribile", e il blogghista anonimo conclude "Vogliono una, cento, mille Eluana per imporre in Italia il diritto a morire".
L´Avvenire suona musiche variegate. Francesco D´Agostino, giurista cattolico: "L´eutanasia s´è insediata nel nostro sistema sanitario"; Marina Corradi, opinionista: "Lasciar morire di fame sarà forse costituzionale?"; e la gente si sfoga. Per Corrado "Il capo dello Stato può firmare la grazia visto che una sentenza la condanna a morte?", e per Silvio "Il governo s´è fatto promotore della moratoria contro la pena di morte per i delinquenti. Però si è dimenticato di chiederla per Eluana. Dormiamo?"
Cristiani? La ciliegina sulla torta arriva con l´editoriale "Che branco di mascalzoni questi gentiluomini che si dicono laici", firmato dall´Elefantino il quale chiosa: "Questi che si dicono laici e che sono solo relitti del vecchio familismo amorale degli italiani, specie quando recitano il coro vomitevole di papà Beppino e di una nichilistica libertà di coscienza per giustificare l´eliminazione fisica di una disabile, una esecuzione degna dei nazisti...".
Grazie della franchezza, Giuliano Ferrara. A nome della categoria, porgo l´altra guancia.

Per il mensile "Prima comunicazione" di febbraio 2009