giovedì 4 dicembre 2008

VOGUE FOR EVER


Il Diavolo veste Prada, parte seconda: tra indiscrezioni e smentite la direzione di Anne Wintour a Vogue America potrebbe essere davvero agli sgoccioli. Il New York Post che per primo alcuni giorni fa aveva raccolto le voci di corridoio sulla fine dell"era Wintour' ha oggi ripreso una smentita di S.I. Newhouse, il presidente del gruppo Conde Nast a cui fa capo la celebre rivista di moda: "Mai pensato di sostituire Anna con Carine Roitfeld", la direttrice del ben più smaliziato Vogue France. Newhouse si è però ben guardato dallo smontare il teorema secondo cui la direzione di Anna sarebbe arrivata dopo vent'anni al capolinea. Il problema per la britannica Wintour è che i conti non vanno affatto bene: la crisi economica che ha investito l'America dei giornali ha mangiato pagine di pubblicità anche alla patinata e voluminosa rivista di moda. Conde Nast a fine ottobre ha avviato una drastica cura dimagrante chiedendo ai direttori di testate di tagliare sia lo staff che il budget del 5 per cento. La scure era caduta con particolare violenza su Vogue Living, mandato definitivamente in pensione, e su Men's Vogue, edizione americana, costretto a uscire con solo due numeri all'anno e che potrebbe in un secondo tempo chiudere completamente. La Wintour è direttrice editoriale di entrambi. "Men's Vogue sarà una versione piccola piccola rispetto ad oggi - aveva detto all'epoca una fonte - e questa versione piccola esisterà solo perché Anna possa salvare la faccia". Era stato il segnale che aveva dato via libera alle voci: "Sta pensando di ritirarsi", aveva confidato al New York Post una fonte ben informata: "Anna pensa che ha fatto tutto quel che poteva, che ne ha abbastanza e che è meglio smettere ora prima che il suo universo crolli". Il contratto della Crudelia de Mon della moda a cui nella fiction cinematografica ha dato il volto Meryl Streep sta per scadere: Gawker.com, il principale sito di gossip newyorchese, aveva alzato la posta ipotizzando che Newhouse avesse fatto un viaggio ad hoc a Parigi per reclutare la Roitfeld per la direzione della testata che nonostante tutto resta la più redditizia del gruppo. La voce è stata oggi puntualmente smentita, ma non ha fermato il gossip. Altri nomi hanno continuato a circolare per il posto della Wintour: Cindi Leive, che dirige Glamour, e Linda Wells, al timone di Allure, oltre a Amy Astley, la direttrice di Teen Vogue che a sua volta è una protetta di Anna, e Aliona Doletskaya, direttrice di Vogue Russia. La Wintour ha 59 anni e dirige American Vogue dal 1988 quando ha ereditato il posto dalla leggendaria Diana Vreeland. Sebbene l'autrice lo neghi, sono ispirate a lei le vicende del romanzo Il diavolo veste Prada del 2003, scritto da una sua ex-assistente, Lauren Weinsberger. Giornalista di moda da quando aveva 16 anni, nei 20 anni al timone di Vogue ha lanciato nell'olimpo delle passerelle stilisti americani come Tom Ford o Marc Jacobs che col suo aiuto è diventato direttore creativo della maison francese Luis Vuitton.