venerdì 27 luglio 2007

RISPOSTA (Il mestiere della Politica)

Adorato John Wayne, conosco i tuoi evergreen (eh! eh!) occhi grigiastri mentre attraversi le praterie dei sogni che tutti noi facciamo e che tu, mi par di capire, hai vissuto e raccontato. Ti conosco mio John. Sò che non vuoi (o non puoi) stare da nessuna parte perchè ti manca quella linea che ti dice che c'è un di là e un di qua. Tu sei fatto così perchè hai conosciuto il vento che spira su Hollywood e che trafigge i sognatori. Ti conosco perchè ho adorato il tuo cavallo che tornava con un fischio e chi ha avuto un animale come quello sa bene dove sia il confine tra il selvaggio e la norma dello sceriffo. Hai ragione: non c'è più un posto dove stare. Nè per te che non invecchi mai nè per chi è passato dal b/n al digitale e non sa ancora qual' era migliore. Tu, che sei un mito eterno per chi ti ha amato, non sarai mai nè di Walter nè di Silvio e con te ci saranno schiere e truppe che daranno vita a un nuovo settimo cavalleria. Tu ne sarai a capo, integro, puro, perfetto. Qualche piede nero e qualche pellerosso tenteranno di resistere ma alla fine saranno sconfitti dal tuo, dal nostro (magari!), travolgente e razionale romanticismo.

giovedì 26 luglio 2007

IN UN SORSO DIVINO

Alla Feltrinelli ho trovato un leflet che parla di un concorso di scrittura dedicato al vino. Poche righe quelle da fornire. Pochissime. Quante bastano per essere compresse in un retroetichetta e raccontare una storia. Che inebriante tentazione! Con il sangue ancora non intaccato da un sia pur nanogrammo di alcol. La paura che possa per un istante farmi allontanare da me e farmi dire un giorno che quello non l'avevo voluto o l'avevo voluto perchè. Vorrei leggere i pensieri che arriveranno a quella giuria. Battute fulminanti o embrioni di storie iniziate ed evaporate. Forse assaporate. La magia della scrittuta produce ebbrezza. E' per questo che hanno abbinato la prosa al vino? Chissà! Marketing, è certamente solo marketing. Bisognerebbe attivare una scuola di marketing per i sentimenti. Come vendo il mio amore? Come posso valorizzare la mia carità? Come monetizzare lo stupore? Basta vendere candidati, partiti, programmi riciclati, inventati, sognati.
Voglio fondare una scuola per insegnare (imparare) a mettere sul mercato dei cuori il proprio.
La comunicazione la farà da padrona e io spiegherò la verbale e la non verbale, digitale e analogica, presente e futuro. Sarò grandiosa e i giovani rivendicheranno crediti e le scuole penseranno a perchè non ci avevano pensato prima. E saremo tutti purificati dalla politica perchè nel marketing dei sentimenti, lo dirà Mr. Kotler, l'opzione del potere non è prevista.
Ci sarà la teoria delle passioni e dei cuori infranti, dei desideri e del rigore. E l'idea sarà ritenuta così geniale che io diventerò possidente al punto da trovare il tempo di provare un cabernet o un souvignon e di scrivere una storia piccina piccina sull'etichetta del vino della mia cantina - altra idea geniale (quella che mi ha resa davvero ricchissima) -, elegantemente analcolico.

lunedì 23 luglio 2007

W E GLI ALTRI

La pletora di candidati alla guida del Pd mi fa chiedere se è davvero in atto un tentativo di indebolire WV oppure se è lo stesso WV a gestire questo apparente dissenso per dare democraticità alla sua intronazione. Direi che siamo in presenza di un mix di situazioni che WV non si lascia certamente sfuggire di mano. Su comunicazione, marketing e campagne elettorali W è imbattibile.

domenica 22 luglio 2007

Pronto?

Sono un' ignobile guardona. Non vedo l'ora di leggere i verbali delle intercettazioni delle telefonate sul caso Unipol! Il mio mito è l'on. Latorre che vorrei avere a pranzo almeno una volta alla settimana. La mia è una debolezza, lo confesso, tipica delle tiziette che adorano tutto quello che è tremendamente chic. Su come siano andate le faccende delle varie scalate ormai sappiamo quasi tutto ma quello che mi manca sono i puntini di sospensione, l'argomentare dell'amico più stretto di Massimo, l'intercalare... insomma tutte quelle cose che fanno di me una guardona doc. Mi sento una fan della Stasi che scruta nelle vite degli altri (che film! che meraviglia! che emozioni!). Che vergogna, ammetterlo! Il buon senso mi fa condannare qualsiasi intercettazione ma le mie perversioni hanno il sopravvento. Non vorrei però leggere quei testi, vorrei sentirli. Quando una volta sono stata interrogata (!), alla fine, quando mi hanno fatto leggere il verbale mi sembrava qualcosa che non c'entrava niente con me e con quello che avevo detto. Chissà se la Forleo sarebbe disposta a fare una copia audio per i casi più disperati! E Latorre che dice: "Ti passo Massimo...", dio, che piacere infinito!

IL MESTIERE DELLA POLITICA

Il sindaco di Roma tra i vari strumenti di promozione ha utilizzato anche un discorso sulla politica. Lungo, lunghissimo e pieno di buon senso. A ispirarlo è stato in gran parte il mitico Max Weber con il suo libricino (è, a sua volta, il testo di una lezione) "La politica come professione". Assolutamente da leggere per l'impressionante attualità. E a proposito di attualità di questo tema, sto pensando a quante ragazze o ragazzi ho incontrato in diversi corsi di formazione politica che vi hanno partecipato con in chiaro intendimento di capire se questo è un mestiere che vale o meno la pena svolgere. Nessuno scandalo, per carità! In Italia il cosiddetto ricambio generazionale è là da venire e allora è ovvio che i giovani, tra tanto precariato, vedano nella politica un possibile sbocco professionale. Non so bene che atteggiamento tenere davanti a questo fenomeno. Talvolta mi scandalizzo, altre volte mi sembra del tutto normale. Certo è che l'idea di candidarsi da qualche parte e poi magari finire al parlamento o in qualche ben remunerato consiglio di amministrazione è piuttosto allettante. E me lo dimostrano alcuni genitori che buttano là l'idea oppure dei ragazzi che mi chiedono quali siano le chiavi di accesso a quel mondo che il minimo garantito non lo nega a nessuno.
Ci sono anche dei ragazzi sveglissimi. Li scopro subito. Sono quelli che fanno più domande, che mi mandano le mail per dirmi che grazie a me hanno capito tutto (le mandano ovviamente a tutti i docenti), che, a poco più di vent'anni, mi fanno avere curricula degni di un amministratore delegato o di un segretario di partito a fine carriera. Hanno capito che la politica E' una professione.
Ciò che mi stupisce di più è che non prendono mai una posizione precisa. Aspettano che gli equilibri siano definiti e che si capisca da che parte sta il vincitore. E' un cinismo giovanile il loro che li fà schierare dalla parte in cui vedono una precisa convenienza per il loro futuro. Mi intriga la loro furbizia. Si infarciscono di corsi per infarcire il loro CV eppoi, se qualcuno gli dà la possibilità, eccoli lì ad utilizzare la politica come fosse un'agenzia di lavoro temporaneo.
E' il loro essere giovani che li rende così? E i politici in carica quando erano giovani erano forse diversi?
L'arte dello slalom ideologico i ragazzi la conoscono meglio di molti vecchi marpioni (o marpione) della politica. Ne deduco che abbiano capito che i partiti sono semplicemente degli strumenti e che l'obiettivo è la gestione del potere. Il che significa anche afflusso, diretto o indiretto, di denaro.
Brrrr.......bravi!

venerdì 20 luglio 2007

REFERENDANDO

500 mila firme. Giornata tristissima da destra a sinistra. Per evitare il referendum bisogna predisporre immediatamente una nuova legge elettorale. Impossibile. Manderebbe a catafascio ogni residua alleanza. Adesso bisogna fare i conti con una possibile consultazione elettorale per la quale si può prevedere quattro scenari.

1. Viene sottoesposta agli elettori per evitare il raggiungimento del quorum. La gente si dimentica facilmente, non capisce la valenza dei sistemi elettorali e normalmente ritiene che andare alle urne sia un modo per sprecare denaro pubblico. Il quorum non viene raggiunto e si torna alla casella di partenza.

2. Nonostante l'appoggio trasversale al referendum questo viene trasformato in uno scontro tra destra (Berlusconi) e sinistra (Prodi) o, peggio ancora, gli si attribuiscono connotati moralistici simili a quelli paventati nel 1991.
Se il primo ne vede la convenienza (e di vantaggi per lui effettivamente ce ne potrebbero essere anche se lo stravolgimento della "sua" legge elettorale potrebbe far saltare il sistema che ha costruito e che si sostanzia essenzialmente nella perenne precarietà del Senato), cala la sua forza comunicativa (e Fini?) per mettere definitivamente all'angolo Prodi che però, si badi bene, è già stato accantonato dai suoi. Però a Brlscn sarebbe più conveniente avere come antagonista il Professore che il sindaco di Roma... E il sindaco di Roma potrebbe aspettare che le acque si calmino (fine del suo mandato) per fare la grande entrèe da premier. A quel punto i tempi potrebbero essere maturi per giocare da Grande rinnovatore della sinistra. Però. Però il suo avversario potrebbe essere, a quel punto, qualcuno che ancora non c'è. E qui le cose si complicherebbero nonostante abbia fatto di tutto per imbarcare il fior fiore della borghesia, dell'aristocrazia, dell'industria, della cultura. La politica è l'arte del tradimento. Consiglio. Guardarsi ai fianchi ricordando che per esempio nella sua amata (!) America (John, John F.K. ma che cosa hai davvero fatto a Marylin?) il fior fiore della borghesia, dell'aristocrazia, dell'industria, della cultura "investe" sempre su entrambi gli schieramenti e che anche da noi la pratica comincia ad essere piuttosto diffusa. Il 1991 docet.

3. I partiti capiranno la valenza dell'inciucio e, vista la mal parata, procederanno gattopardescamente per aggiustamenti della legge fino a farne uno strumento utile alla causa come l'eliminazione definitiva dei rompiscatole, un recupero ma non troppo del proporzionale, un'aggiustatina al bipolarismo. Insomma quanto basta per non stravolgere nulla. Anzi. Potrebbe essere la buona occasione per usare la legge come regolamento dei conti interni ed esterni.

4. Il referendum viene vinto da chi chiede il cambiamento della legge elettorale e i promotori fanno finta che non sia successo niente. Intanto passa l'estate, e non solo.

VELTRONIANAMENTE PARLANDO

Eppure le carte non sono state ancora tutte calate. Potrebbero essere assi o due di coppe ma qualcuno le ha certamente ancora in mano. Il potentissimo D'Alema non può essersi fatto soffiare da sotto i baffi il feto del Pd a meno che non voglia che feto rimanga. Lo stesso vale per Rutelli, molto molto molto meno potente, ma testardo forse più del suo - ahilui! - compagno di cordata. La variabile costante è l'astutissimo sindaco di Roma che non è pensabile abbia commesso l'errore più elementare in cui possa incorrere un candidato e che è quello di mettersi a disposizione con troppo anticipo quando in politica ciò che più conta, sempre e comunque, è scegliere i tempi giusti. I soggetti in campo più significativi e decisori sono quindi tre.



Lo scicchissimo Colombo con vista su Park Avenue e Bindi giocano il ruolo di caratteristi al soldo, forse, di qualcuno meno chic o dismenorroico per il quale promettere una manciata di ministeri è ben poca cosa. Gli altri a seguire.



Sono quindi tre i moschettieri che si battono, uno per uno e tutti per tutti, per conquistare l'egemonia sulla Cosa 3 (4......). Chi ha fatto i conti senza l'oste? Veltroni si è intronato in quattro e quattr'otto senza fare prima una capatina nel cuore (of course) del suo cinismo che, peraltro, è il denominatore comune del terzetto? Difficile. Potrebbe anche darsi che i tre si siano accordati già su tutto (teatrino?), su chi fa cosa da qui al 2009. Ma sembra impossibile che Veltroni non abbia considerato la moltitudine di variabili che possono ancora frapporsi al suo premierato come, ad esempio, una clamorosa batosta elettorale.


Scenario 1: Vltrn si è accordato con il terzetto in modo da blindare la sua ascesa a palazzo Chigi. Quanto ai tempi, calerà l'ultimo asso quando sarà sicurissimo di non avere ostacoli sul suo cammino. Nel frattempo, in attesa del momento giusto, resterà saldamente sul trono di Roma dal quale nessuno può scalzarlo.



Scenario 2: Vltrn si è fidato del suo successo mediatico ed ha forzato i tempi dopo essersi accordato con gli "altri" per mettere definitivamente fuori gioco Prodi che non voleva accettare il fatto che da tempo è stato sancita la sua uscita di scena. A questo punto Prodi sa di essere definitivamente fuori dal giro.

martedì 17 luglio 2007

BONINO

Esattamente un mese fa mi sono imbattuta, nell'edicola del settore partenze nazionali dell'aeroporto di Fiumicino, in Emma Bonino ministro della Repubblica e protagonista, a suo tempo, di una clamorosa campagna elettorale. Ha comprato tre riviste di cucina, ha pagato e si è dispersa tra la gente. Nessuno l'ha salutata. Nessuno le ha rivolto un sorriso. Nessuno le ha fatto un cenno dal quale si potesse dedurre che era stata riconosciuta in quanto personaggio pubblico con un'importante storia politica alle spalle e un presente piuttosto significativo. Mi chiedo quale reazione possa produrre in un politico questo tipo di solitudine che lo isola da chi dovrebbe essere (l'elettore) il suo referente naturale. Vent'anni fa il passaggio di un qualsiasi De Michelis avrebbe prodotto folle ammiccanti e festanti. Che sia un effetto dell'antipolitica? Se Emma Bonino passa inosservata che cosa succede agli altri ministri di questo governo? Vengono presi per tassinari? Gli si chiede quanto viene un panino con rucola? E tutta questa buffa situazione non è forse sintomo di una complessiva indifferenza nei confronti della cosiddetta autorità che, viste le cose, non è più autorevole? E allora, dice la gente, perchè quello che sembra un tassinaro guadagna 20 mila euro al mese e viaggia gratis mentre io non riesco a pagare il mutuo?
E così il populismo si fa fiction e la fiction - come è noto -, passando in televisione diventa realtà.

domenica 15 luglio 2007

Turismo&politics

Il sito turistico più assurdo è http://www.italia.it/ (per approfondimenti andare a http://www.scandaloitaliano.it/), il più emozionate è http://www.newzeland.com/. Viaggiare nei siti dei paesi del mondo consente di apprendere la politica che li governa e quindi la complessità delle menti che la regolano. E' interessante saltellare virtualmente di città in città. Niente nel web è neutrale.
Se scelgo di visitare una località dopo aver visto il sito che la rappresenta non è perchè ho subito un'emozione ma, al contrario, perchè ho percepito una realtà. Vendere emozioni per vendere paesi e città o qualsivoglia prodotto è un procedimento superato. La scienza alla quale ricorrere è la semiologia che, mi si potrebbe dire, comunque è collusa con la psicologia. Elaborare un segno è un'operazione scientifica.

Marketing

Andrea Illy, ad della Illy Caffe' dal '93, e Matteo Cordero di Montezemolo, figlio del presidente di Confindustria, sono i nuovi vice presidenti dell'associazione Altagamma, mentre Santo Versace, dopo aver ricoperto il ruolo di vice presidente, assume la carica di Presidente Fondatore, come stabilito dal Cda che si e' tenuto lo scorso 11 luglio, i cui contenuti sono stati resi noti oggi in una nota. Illy e' da sempre un sostenitore della valorizzazione dell'immagine dell'Italia all'estero, che promuove anche attraverso la presenza della sua azienda in circa 100 Paesi in tutto il mondo. Il giovane Matteo Cordero di Montezemolo, amministratore delegato di Montezemolo & Partners dal gennaio 2002, e' anche advisor esclusivo di Charme Investments, fondo di private equity europeo promosso dalla famiglia Montezemolo (insieme ad altri partner internazionali), vice presidente di Poltrona Frau Group e consigliere di amministrazione di Ballantyne Cashmere.

venerdì 13 luglio 2007

REFERENDUM

Ieri ho firmato.

giovedì 12 luglio 2007

COME PERDERE LE ELEZIONI (1a puntata).

Per Sindaci e Presidenti

Presentare la propria candidatura tardivamente (dopo quella dell'avversario)
Frantumare la coalizione consentendo la presentazione di più candidati
Lavare i propri panni sporchi sui media
Puntare tutto sulle liste civiche (gli elettori amano votare per i grandi partiti per sentirsi parte di un progetto, le liste civiche nominative possono emozionare solamente gli elettori dei villaggi)
Dimenticare che gli elettori votano più volentieri contro qualcuno che a favore di un altro
Sottovalutare la stampa locale (televisioni comprese)
Sopravvalutare gli opinion leaders
Farsi fare un sondaggio da una società che poi ne vorrà fare degli altri
Promettere l'ordinaria amministrazione
Dimostrare che non si potrebbe promettere altro se non l'ordinaria amministrazione
Fare gli originali senza averne la classe
Smarcarsi dai partiti senza prima essersi accordati con loro
Dimostrare una certa simpatia per gli avversari
Non "usare" la televisione
Non sapere "come" usare la televisione
Vestirsi di marrone
Dire di voler rinunciare ai benefits della politica
Addormentarsi in pubblico
Fidanzarsi e farlo sapere
Girare sistematicamente in bicicletta
Non essere autorevoli
Pensare che l'autorevolezza si impari
Rifiutare l'idea di diventare il brand per il proprio territorio
Snobbare "quelli che contano"
Non snobbare "quelli che contano"
Circondarsi di perdenti
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martedì 10 luglio 2007

Positioning

In Veltroni c'è qualcosa di mesto che gratifica la sinistra ma che irrita la destra. Il centro di Veltroni è a destra.

ITALIAN SPY STORY

Ho lavorato per un candidato alle ultime elezioni per il Parlamento europeo. E' stata un'esperienza piuttosto interessante perchè il mio candidato correva in una circoscrizione estera(non comprendeva l'Australia!). Il problema era quello di raggiungere i nostri connazionali e devo dire che, quando si parla di qualche milione di elettori, la faccenda non è esattamente semplice. I fatti su cui sono informata è che i poteri, all'estero, sono nelle mani dei patronati che sono tutti quegli enti che si danno da fare e brigano per rendere più facile la vita dei nostri emigrati.
In particolare sono attivissimi nello sbrigare pratiche, accelerare i tempi per ottenere la pensione, facilitare l'ottenimento di documenti di vario e svariato genere. Insomma senza di loro non si va molto lontani. L'ex ministro Tramaglia aveva capito che gli italiani all'estero nel momento in cui avrebbero ottenuto il diritto di voto gli sarebbero stati eternamente grati e questo giustifica il suo via vai nel mondo in una campagna elettorale che è durata una legislatura. Tramaglia non aveva però capito che all'estero ci sono sistemi strutturati ai quali gli italiani fanno capo e che non è affatto semplice scardinarli. Un po' come avveniva con la vecchia diccì, o il psi o anche il piccì: gli elettori votavano per chi tutelava al meglio i loro interessi.
Le cose non sono cambiate sostanzialmente e, mentre in Italia è evidente che i favori da parte dei politici sono ormai concentrati solo nel sud d'Italia (al nord nessuno si sognerebbe mai di chiedere un posto di lavoro o qualsiasi altra cosa a un politico), all'estero, dove i favori si riducono a semplificare il flusso di un mucchio di cartacce, i politici (o chi per loro) rimangono un riferimento piuttosto importante. Tra l'altro, a uno che vive in Germania, che cosa gli importa se in Italia vince Prodi o Berlusconi? A lui è sufficiente che qualcuno gli dia una mano nella quotidianità, a sbrigare le faccende di ordinaria burocrazia. E' un po' quello che sta avvenendo in Italia nei confronti dei lavoratori stranieri che sono corteggiatissimi dai sindacati (e quindi dai partiti). Nel momento in cui voteranno potranno fare la differenza ed è evidente che daranno la loro preferenza a chi li aiuta a sbrigare le carte, a trovare un lavoro, a portarsi in Italia la famiglia ecc. ecc. A loro, che al Governo ci sia Prodi o Berlusconi poco ha importato e poco importa.
Quando mi sono aggirata in questo intricatissimo mondo di relazioni, di favori, di legami, mi è stato chiaro che la partita sarebbe stata vinta da chi poteva contare su una rete di rapporti consolidati. E che questi non erano certamente quelli messi in piedi da Tramaglia che pensava, improvvidamente, che gli italiani all'estero lo avrebbero ricompensato con il voto per il semplice fatto di aver avuto il diritto di votare. E mi è stato anche chiaro che di italiani all'estero vogliosi di votare non ce n'erano poi molti mentre erano pochi ma agguerriti quelli intenzionati a far valere quei voti. E mi ricordo di aver anche pensato a quando, in un generico anno dal 1990 al 2000 (non sono una persona informata sui fatti. Lo negherò nel caso in cui...), aggirandomi per Napoli (dove lavoravo in una campagna elettorale) mi sono imbattuta, il venerdì precedente la domenica elettorale, in alcuni tizi che trasportavano delle urne di cartone (quelle, per intenderci, in cui si depone la scheda) e pacchi di schede e palesemente non erano funzionari prefettizzi.

A questo ho pensato vedendo il video della fabbrica di voti in Australia. Se sapessi come fare - sono tecnologicamente ancora un po' grezza - lo piazzerei quel video qui in questa pagina.

Non che io pensi che nel nostro paese i brogli o cose simili siano la norma, ma certo è che qualche inghippo, volendo, lo si può trovare.

E il Governo che cosa fa? Cade? Non cade? E Pollari? In questo mondo di spie.... c'è qualcuno che vuole ingaggiarmi?

lunedì 9 luglio 2007

Appunti sui libri

1. Continuo a pensare che si voterà la prossima primavera per le politiche quando ci saranno anche le elezioni, in alcune regioni - come il FVG - anche per le amministrative (a Udine per il Comune e in Regione). Veltroni è troppo furbo e la sua agenda prevede tempi stretti.



2. A Genova a un mio autorevole candidato (non riuscirò mai a dire o scrivere cliente!) tre anni fa avevo detto di lasciar perdere Prodi. La risposta era stata "E dove lo mettiamo? Questo finisce il mandato alla commissione europea e vuole essere sistemato". Avevo detto che sarebbe stato un disastro.... Mi ha guardata malissimo!!!!! Ho detto che non avrebbe mai finito una legislatura. Nel frattempo (le elezioni politiche erano là da venire!) era in corso una lotta feroce tra i potenziali ministri e sottosegretari del ventilato governo Prodi (Berlusconi nel frattempo si faceva ripiantare i capelli e, come me, era certamente informato sui fatti). Poi è arrivato un sondaggista di sinistra (che mi conosce solo di fama e che io conosco solo di fama) e ha detto al mio candidato che non aveva bisogno di consulenti ma di sondaggi (i consulenti, ha detto, servono ai newcomers, no a chi è già nell'arena politica. Mah!). Bla bla bla bla.....



3. Non dovevo leggerlo quel libro. Ma forse sì. Non avrei dovuto leggerlo ieri. Con la solita furia bulimica. Non dovevo leggerlo perchè Everyman di Philip Roth è una pietra (miliare) che ti si incastona dentro come i diamanti eterni di cui parla. Non dovevo leggerlo mettendoci di mezzo lo shopping a Milano. O dovevo leggerlo come dovrebbero fare tutti.



4. In progress c'è anche De Lillo, I nomi. Boh! Mi era sfuggito, chissà perchè.



5. Prima di Roth (mi sia perdonata l'infelice sequenza) ho letto Spin di Giancarlo Bosetti che era, forse lo è ancora, proprio un bell'uomo. Al fatto che si tratti di una persona esteticamente gradevole non ha coinciso un testo altrettanto gradevole.



6. Uno degli argomenti che mi interessa sempre di più è il marketing territoriale. Sto studiando.

giovedì 5 luglio 2007

Luca e Walter: sogno o premonizione

Vorrei, ah, come vorrei!, che Luca di Montezemolo fosse il prossimo sfidante di Veltroni. Questo sarebbe il vero passaggio dalla Prima alla n repubblica e il trionfale inizio del new deal italiano. Le bandiere rosse della Ferrari contro gli stinti vessilli democratici. Eppoi, i dibattiti. Senza gobbi tecnologici per entrambi. Soli con il loro acume. E Veltroni che scende in fabbrica al Lingotto (di Montezemolo) e Montezemolo che scende all'auditorium di Roma (di Veltroni). Charme di centro contro se stesso. Che opportunità per il nostro Paese! Che spettacolo!

mercoledì 4 luglio 2007

PERCHE' QUI? POLITIC(omunic)AZIONE...

Tra un sito in cui spiego che cosa e come opera il mio Studio di comunicazione e un blog in cui s/ragiono, ho scelto quest'ultima modalità. Oppure sarebbe stato più carino mettere la mission, il portfolio, le best praticies, i settori di intervento, la biografia, il codice etico e i contatti? Magari anche la musica e le immagini in flash? Come sarei stata moderna! Avrei potuto anche scopiazzare da altri siti del resto del mondo che mi pare stracarico di agenzie, studi, consulenti ecc. ecc. che maneggiano la comunicazione. Oppure avrei potuto farmi realizzare dal mio grafico preferito un'immagine speciale, molto trendy, oppure zen, oppure barocca come sono un po', direi quasi bourlesque. Avrei potuto far inserire dei video o una galleria di immagini!!!!! LE ADORO!!!! Apro tutte quelle che trovo, ovunque e sugli argomenti più assurdi.
Il fatto è che mi occupo anche di politica. No, no, niente di impegnativo. Combino strategie ma alla fine mi chiedono che cravatta mettere e se mentre parlano è meglio tenere le mani in tasca o farle penzolare. Se sono donne le accompagno anche a farsi qualche ritocco. Spiego come stare in televisione, come non perdere il cosiddetto "filo del discorso" (pare sia una delle angosce più frequenti della società mediatica), come evitare di farsi male con le proprie mani/parole (attività dalla quale i politici italiani sono particolarmente attratti).
Invento anche storie/eventi. Ho fatto cose memorabili in alcune città. Mi sono sempre divertita in maniera quasi esagerata e mi chiedo talvolta come sia possibile che mi paghino per fare quello che forse farei lo stesso. Che mestiere intrigante! E ho sempre lavorato solo con donne. La Pustetto e le sue girls. Che definizione equivoca, ma che bella realtà! Bloggalmente parlando...